lunedì 19 maggio 2014

I tuareg attaccano una sede del governo a Kidal

















19 maggio 2014 - Il governo del Mali è “in guerra con i terroristi”: lo ha detto il primo ministro Moussa Mara dopo gli scontri del 17 maggio tra esercito e ribelli tuareg nella città settentrionale di Kidal, in cui sono morte decine di persone.
Gli incidenti sono scoppiati durante la visita di Mara a Kidal, una roccaforte dei ribelli tuareg. Il Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) ha preso d’assalto la sede dell’amministrazione locale causando la morte di almeno 36 persone, tra militari e dipendenti pubblici. I ribelli hanno poi preso in ostaggio una trentina di persone, in gran parte funzionari del governatorato.
La missione delle Nazioni Unite in Mali, la Minusma, ha condannato “nella maniera più assoluta l’uccisione di civili e funzionari del governatorato di Kidal. Questo crimine barbaro è assolutamente inaccettabile e i responsabili dovranno rispondere delle loro azioni”, ha detto Albert Koenders rappresentante speciale del segretario delle Nazioni Unite.
Ritornato a Bamako, domenica sera, Moussa Mara ha detto che le autorità sono impegnate per la liberazione degli ostaggi affermando che alcuni di loro sono stati uccisi a sangue freddo e altri liberati perché feriti. Con gli scontri a Kidal “i terroristi hanno dichiarato guerra al Mali, e quindi il Mali è in guerra contro questi terroristi”, ha detto Mara da Gao, ultima tappa del suo viaggio nel nord del Mali, la sua prima visita in queste regioni da quando è entrato in carica, all’inizio di aprile.
Anche la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) si è detta preoccupata per ” il grave deterioramento della situazione politica e della sicurezza ” in Mali, condannando gli atti di violenza a Kidal. E l’Unione africana ha invitato “le parti a esercitare la massima moderazione”.
Il nord del Mali è stato teatro di un conflitto armato tra il 2012 e il 2013. Per superare la crisi in modo definitivo non sono bastati né l’intervento militare a guida francese né l’accordo di pace preliminare firmato a Ouagadougou, in Burkina Faso, nel giugno del 2013. Nonostante la presenza di militari maliani, francesi e delle Nazioni Unite, Kidal è sempre sfuggita al controllo del governo del Mali. 

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