lunedì 10 dicembre 2012

TAZZE GRAND BAOBAB PER NATALE!!!


A partire dal prossimo week end saranno in vendita le tazze colorate del Gruppo Africa Grand Baobab! Le potete trovare fuori dalla chiesa sabato 15 e domenica 16 dicembre dopo le messe di Odolo, Preseglie, Gazzane, Bione e sabato 22 e domenica 23 dicembre a Padergnone. Chiunque fosse interessato può inoltre rivolgersi direttamente al Gruppo Africa.
Le nostre tazze (in quattro colori - blu, verde, arancio e crema) possono essere un’idea simpatica anche come regali di Natale! 
Il prezzo è di 5 euro l’una e tutto il ricavato è destinato al progetto del Centre de Santé di San!

martedì 4 dicembre 2012

IL CONTAINER E' ARRIVATO A SAN!

Giovedì 29 novembre il container è arrivato a destinazione carico di … tre campane per la chiesa di Mandiakuy, un’autolettiga accessoriata, un gruppo elettrogeno, un generatore, pompe per l’irrigazione, tubi, pannelli fotovoltaici, attrezzi di falegnameria, una poltrona odontoiatrica, mobili, biciclette, motorino, fotocopiatrice, materiale di cancelleria, reti, materassi, coperte, vestiti, pentole e piatti… Grazie a tutti!

mercoledì 28 novembre 2012

CRISI DEL NORD: IL "NO" DELLE DONNE A UN INTERVENTO MILITARE


novembre 22, 2012 - 17:00 MALI

“Come mai i potenti del mondo che si preoccupano così tanto della sorte delle donne maliane e africane non ci dicono la verità sulla posta in gioco – risorse minerarie, petrolio e strategie geopolitiche – nella guerra che si sta profilando all’orizzonte?”. A interrogarsi sulle vere motivazioni di un intervento militare per risolvere la crisi settentrionale sono proprio loro, le donne del Mali – attiviste, scrittrici, artiste, esponenti della società civile – in un ‘j’accuse’ con il quale dicono con convinzione “no a una guerra per procura”.

venerdì 16 novembre 2012

Le sabbie mobili del Mali

di Andrea de Georgio

Bamako - In Mali le dune del deserto del Sahara sono diventate sabbie mobili. Una crisi politica interna che si trascina da mesi e una violenta occupazione di due terzi del territorio nazionale da parte di gruppi terroristici legati ad Al Qaeda hanno trasformato il paese nell’ombelico delle tensioni mondiali. Come dimostrato dal recente summit sul Sahel organizzato al Palazzo di Vetro di New York, la crisi che sta investendo questo grande paese africano – in passato culla di tre Imperi e in tempi più recenti modello di democrazia e stabilità di una regione tutt’altro che tranquilla – interes- sa e preoccupa diverse potenze mondiali.

Nel quasi completo silenzio dei media italiani (nonostante la fresca nomina di Romano Prodi come Inviato speciale di Ban Ki Moon nel Sahel), la peggior crisi sociopolitica che il Mali abbia mai vissu- to attraversa trasversalmente diversi piani, mischiando le carte delle potenze regionali e interna- zionali. Algeria, Qatar, Francia e Stati Uniti sono gli attori principali del grande circo che si sta muovendo intorno alle conseguenze dell’occupazione del nord del paese da parte della galassia qaedista, salafita e jhiadista. La costola maghrebina di Al Qaeda – formata dalle sigle di Aqmi (Al Qaeda nel Maghreb Islamico), Mujao (Movimento per l’unicità e la jhiad in Africa Occidentale) e Ansar Addin (l’unico gruppo formato esclusivamente da elementi maliani) – ha spodestato lo sco- modo e laico ex-alleato tuareg del Mnla nella conquista delle tre regioni settentrionali di Timbouktou, Gao e Kidal sostituendo la bandiera dell’Azawad (la patria rivendicata dagli indipendentisti tuareg del Mnla) a quella nera della jhiad islamica. La graduale avanzata dei gruppi salafiti, che ha causato una crisi politica a Bamako con- fluita (e radicalizzata) nel colpo di stato militare del 22 marzo scorso, va di pari passo a un’applicazione sommaria e violenta della legge coranica.

giovedì 8 novembre 2012

AUMENTANO GLI SFOLLATI E I TIMORI PER IL FUTURO


MISNA, novembre 6, 2012 - 13:10 MALI

In due mesi è aumentato di 85.000 il numero di persone sfollate all’interno del territorio del Mali: una condizione che in tutto riguarda 203.845 cittadini del paese del Sahel. L’ultimo dato è stato diffuso dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr). Il precedente bilancio del mese di settembre, ha ricordato il portavoce Adrian Edwards, confermava la presenza di 118.795 sfollati interni. La sola capitale, Bamako ha accolto almeno 46.000 persone invece di 12.000 lo scorso luglio. Operatori umanitari e fonti di stampa maliane ricollegano l’impennata di sfollati all’insicurezza diffusa e alle gravi violazioni dei diritti umani commessi dai gruppi armati che da sette mesi hanno preso il controllo delle regioni settentrionali di Gao, Kidal e Timbuctù, ma anche alla “paura per un intervento militare imminente”, allo “scarseggiare dei beni di prima necessità” e all’ “accesso limitato ai servizi essenziali”.

lunedì 29 ottobre 2012

Mali: il terrore qaedista regna a Timbuctu

Demolito il simbolo dell'indipendenza: strade deserte e cittadini terrorizzati


AL ABAMAKO (Mali)- Bulldozer, mazze e picconi. Sono le armi con cui gli integralisti islamici, che occupano Timbuctu dal marzo scorso, stanno distruggendo l’immenso patrimonio artistico della «Perla del deserto». Ultimo bersaglio, il monumento all’Indipendenza che sorge al centro della città, preso di mira sabato dai qaedisti del Mali. Una statua di Al Faruk, leggendario protettore della «città dei 333 santi», incorniciata da una costruzione triangolare in muratura.

mercoledì 17 ottobre 2012


MALI - mondo
Via libera dell'Onu a una nuova guerra in Africa
Autorizzato un intervento internazionale nel nord del Mali, controllato da milizie separatiste Tuareg e dagli islamisti di al Qaeda. Le truppe saranno di Ecowas, l'organizzazione dei Paesi dell'Africa occidentale

Redazione - 13.10.2012
Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha approvato una risoluzione che apre la strada a un'azione militare internazionale nel Mali, il paese africano dove da mesi vaste regioni del nord sono state prese sotto controllo da milizie islamiste e dai ribelli Tuareg. Il Consiglio ha chiesto un piano dettagliato alle organizzazioni internazionali che verrebbero coinvolte in un intervento per il ripristino della sovranità maliana su queste regioni, cioè essenzialmente all'organizzazione dei Paesi dell'Africa occidentale Ecowas (Economic Community of west african States, comprendente 15 Paesi) - oltre che al governo stesso del Mali, che ha sollecitato l'intervento internazionale. Ecowas ha già proposto l'invio di un contingente di tremila uomini.

martedì 16 ottobre 2012

Lettera di Sr. Maddalena Zorzi


Suor Maddalena scrive  al parroco e  alla comunità di Odolo dalla sua Missione di Gulu in Uganda, dove è rientrata dopo un soggiorno in Italia durante il quale abbiamo festeggiato insieme  il suo Cinquantesimo anniversario  della Professione Religiosa. 
21 settembre 2012 
Carissimi,

ho dovuto lasciare trascorrere tutto questo tempo dal mio arrivo qui, di ritorno dalla vacanza in Italia, nella mia Missione di Gulu, per darmi il tempo del saluto, oltre che alle mie Consorelle e Missionari di qui, dalle varie Missioni, anche a tutto il resto della mia gente che è accorsa a dirmi il loro affettuoso “BENTORNATA”,  che ho pure molto gradito.

Ed ora eccomi a voi , innanzitutto per dirvi che sono qui sana e salva dopo il lungo viaggio, felice di avere già potuto riprendere le mie solite ”mansioni” .  Naturalmente, da pensionata, - si fa per dire - ,  perché se nei tempi della gioventù  i miei impegni si svolgevano in un Ospedale, o Dispensario,  o sulla strada in visita ai diversi Centri Sanitari del Distretto dove si curano gli ammalati di Lebbra,  ora, dicevo,  sono i miei assistiti che arrivano qui in Missione, da me, a chiedere assistenza.

giovedì 20 settembre 2012

1° edizione BAOBAB RUNNING CUP TOUR

Vi aspettiamo numerosi

DOMENICA 14 OTTOBRE 
alle ore 8.00

a CASTENEDOLO (BS)

Per informazioni e dettagli circa l'organizzazione e il percorso:
BAOBAB RUNNING CUP BOOK


martedì 18 settembre 2012

CARESTIA NEL SAHEL, ARRIVA UNA BUONA NOTIZIA


In piena carestia e caro cibo una notizia positiva arriva dal Comitato permanente di lotta alla siccità nel Sahel (Cilss): i prossimi raccolti di cereali segneranno tra un + 5 e + 17% rispetto alla produzione dell’anno scorso. In base alle ‘Prospettive di raccolti della campagna agricola 2012-2013’ i paesi dell’Africa occidentale riusciranno a produrre tra 57 e 64 milioni di tonnellate tra grano, granturco, riso e miglio.L’organismo regionale confermerà le anticipazioni appena inizieranno i primi raccolti ad ottobre. Secondo il Cilss rischiano, però, di influire negativamente l’andamento del settore agricolo le perdite causate delle recenti inondazioni in diverse regioni dell’area ma anche la minaccia delle cavallette che incombe e il rischio che la stagione umida finisca in anticipo, com’è accaduto nel 2011. Segneranno probabilmente un deficit produttivo le zone di Matam (Senegal), Mopti (Mali), Tillabéri, Dosso e Tahoua in Niger, l’est del Burkina Faso, il nord-ovest della Nigeria e alcune regioni del sud-est della Mauritania.

lunedì 10 settembre 2012


settembre 5, 2012 - 11:13 MALI

CRISI NEL NORD: BAMAKO CHIEDE INTERVENTO MILITARE AFRICANO 


Il capo di Stato Dioncounda Traoré ha formalmente richiesto l’intervento militare della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas) in una lettera inviata ieri al suo omologo ivoriano, Alassane Dramane Ouattara, presidente di turno dell’organismo regionale.
La notizia è stata anche confermata dal rappresentante speciale della Francia nel Sahel, Jean Félix Paganon, nel corso di una visita in Burkina Faso, uno dei paesi mediatori nella crisi del Mali. Da settimane l’organismo regionale si era detto disponibile a inviare un contingente di 3300 uomini a sostegno dell’esercito di Bamako per la riconquista delle regioni settentrionali passate sotto il controllo di gruppi armati islamici. Finora, in assenza di richiesta formale da parte delle autorità del Mali, non sono stati delineati tempi e mandato di una missione militare della Cedeao, che dovrà comunque ottenere un via libera dall’Onu.


agosto 28, 2012 - 12:10 MALI

AVVIO DIFFICILE PER NUOVO GOVERNO UNITÀ NAZIONALE


A una settimana dal suo insediamento il nuovo governo di unità nazionale del Mali comincia a essere oggetto di critiche e riceve prime contestazioni. Un primo colpo è arrivato dal Collettivo dei cittadini del nord (Coren) secondo cui è insufficiente la rappresentanza del nord del paese all’interno della squadra guidata dal primo ministro Cheick Modibo Diarra
In attesa di conoscere il 33° ministro, che dovrebbe essere un esponente dell’Adps, Alleanza dei democratici patrioti per l’uscita dalla crisi, critiche da più parti sono anche cadute sulla scelta di riaffidare il governo a Diarra, personalità da alcuni ritenuta troppo vicina agli autori del golpe dello scorso 22 marzo.
Un altro attore chiave della scena politica maliana, il Fronte unito per la salvaguardia della repubblica (Fdr) ha infine chiesto l’annullamento della nomina di tre ministri, tra cui quello degli Esteri, Sadio Lamine Sow.
Su questo sfondo complesso e variabile, il governo è intanto chiamato a trovare una soluzione per recuperare il controllo delle regioni settentrionali del paese. Da aprile tutto il nord con le sue principali città – Gao, Kidal e Timbuctù – è sotto controllo di diversi gruppi ribelli che in questi mesi hanno rafforzato le proprie posizioni. Bamako e la Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao) stanno valutando l’opzione militare ma hanno anche avviato contatti con i ribelli per una soluzione politica

giovedì 28 giugno 2012

Mali: la guerra non è la soluzione

Militante altermondialista e autrice di numerosi saggi sull’Africa e la mondializzazione, Aminata Traoré espone la sua visione della crisi che attraversa il suo paese, il Mali.
Come giudica l’evoluzione attuale della situazione del suo paese ?
Di un’estrema gravità , ma non disperata. C’è da una parte la disinformazione che non contribuisce per niente alla pace, e dall’altra l’attitudine di certi dirigenti africani che sembrano aver fatto la scelta della guerra nel nostro paese dall’inizio di questa crisi detta maliana.
La disinformazione consiste nell’occultare lo scacco del modello economico messo in opera e quello del sistema politico che sostituisce la democrazia. Il falso diagnostico che ne deriva spinge la comunità internazionale a prendere delle decisioni che giudico erronee ed ingiuste.
Questa crisi, non lo si dirà mai abbastanza, è prima di tutto una delle conseguenze drammatiche dell’intervento della NATO in Libia. Comprendo i miei concittadini che, traumatizzati dalla violenza dell’invasione e dell’occupazione dei 2/3 del nostro territorio e attoniti per la sconfitta del nostro esercito contro il Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad (MNLA) e i suoi alleati islamisti, credono che l’intervento di forze militari esterne sia una soluzione rapida, efficace e radicale. Niente è meno certo.
Basta guardare dalle parti dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Costa d’Avorio e della Libia per rendersi conto che la guerra non è la soluzione. Morti, violenze, feriti, sfollati, rifugiati, ecosistemi saccheggiati e distruzione di infrastrutture, spesso acquisite al prezzo del pesante fardello del debito estero, sono conseguenze che nessuno dovrebbe banalizzare e a più forte ragione ignorare.

sabato 9 giugno 2012

Gruppo Africa 2003 - 2012: un grande traguardo

E’ con grande gioia che martedì 5 giugno all’oratorio di Odolo i giovani del Gruppo Africa insieme a don Dulio e a Mons. Jean Gabriel Djarrà, vescovo di San, hanno ufficialmente presentato il “GRUPPO AFRICA GRAND BAOBAB ONLUS” !

Un grazie sincero alle tante persone presenti e a tutti coloro che in questi anni ci hanno sostenuto con generosità, fiducia e fedeltà.
Grazie a don Gualtiero che ha accettato di continuare insieme a noi questo cammino.
Grazie al sindaco Fausto Cassetti e all’Amministrazione comunale per la partecipazione e l’impegno concreto che da sempre hanno dimostrato. 
Grazie alla comunità di Padergnone per aver aderito con prontezza ed entusiasmo a questa iniziativa.

Si tratta di un grande traguardo comune e di un nuovo inizio, nell’immutata consapevolezza che prima e al centro di tutto continuano ad esserci L’INCONTRO E LA RELAZIONE con le persone, i volti e le storie concrete dei nostri amici Maliani.


STATUTO E SOCI FONDATORI

domenica 27 maggio 2012


maggio 25, 2012 - 17:27 MALI
A BAMAKO PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER LA PACE
“Da oggi sono i nostri fratelli musulmani che pregano in tutte le moschee del paese. Domenica e lunedì di Pentecoste i cattolici si uniranno alla preghiera interreligiosa, organizzata anche con i protestanti, per la pace, la concordia sociale e la stabilità delle istituzioni. Nonostante le differenze dobbiamo tutti unire le forze per la causa del Mali”: a parlare con la MISNA è padre Timothé Diallo, il parroco della cattedrale di Bamako.

lunedì 21 maggio 2012


Misna, maggio 21, 2012 - 8:47 MALI

ACCORDO A BAMAKO, TRANSIZIONE DI UN ANNO CON TRAORÉ



Sarà il presidente ad interim Dioncounda Traoré a guidare il periodo di transizione di un anno per un ritorno all’ordine costituzionale dopo il colpo di Stato di marzo: lo prevede un accordo raggiunto a Bamako dai militari golpisti e dai mediatori della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao).
Secondo fonti coinvolte nei negoziati, citate dal quotidiano Journal du Mali e da agenzie di stampa straniere, l’intesa accoglie la richiesta dell’Ecowas affinché Traoré resti alla guida dello Stato oltre la scadenza della transizione fissata per domani. Il leader dei golpisti, il capitano Amadou Sanogo, ottiene in cambio che gli siano riconosciuti i benefici spettanti agli ex capi di Stato.
L’intesa è stata annunciata ieri sera da Djibril Bassole, ministro degli Esteri del Burkina Faso inviato a Bamako come negoziatore per conto dell’Ecowas. Venerdì sera era stata votata all’unanimità dal parlamento del Mali una legge di amnistia per i golpisti che, il 22 marzo, avevano rovesciato il presidente Amadou Toumani Touré.

mercoledì 16 maggio 2012

La sanzione morale della Fao 
contro l'iniqua incetta di terre
Nel primo trimestre del 2012, ben 2,5 milioni di ettari sono stati ceduti dalle comunità locali a grandi imprese multinazionali cinesi, brasiliane, francesi, inglesi, danesi, svedesi, nord americane, quatarine e thailandesi. Se si considera il periodo che va dal 2007 al 2011, nelle aree dell'Africa sub-sahariana, del Sud America, dell'Australia e dell'Oceania, le vendite o le espropriazioni sono avvenute per ragioni che le statistiche classificano come «alimentari» (il 52%), la coltivazione di colture per la produzione di bio-carburanti (20%) e, infine, l'allevamento (l'8%).

venerdì 20 aprile 2012

Mali: Il Golpe dopo la ribellione Tuareg

I recenti attacchi del Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad (MNLA) all’unità territoriale del Mali, hanno provocato la destituzione del Presidente Amadou Toumani Touré da parte di alcuni ufficiali delle forze armate. Le conseguenze del cambio di amministrazione potrebbero ripercuotersi sulla tornata elettorale fissata per il 29 aprile. Il perdurare dell’incertezza politica desta la preoccupazione della comunità internazionale, la quale vede una possibilità per Al-Qaeda nel Maghreb islamico (AQMI) di estendere la sua influenza nel Sahel.
Alex Scalvini

domenica 19 febbraio 2012

venerdì 20 gennaio 2012

Andata e ritorno dal Mali. (Ferrari Alessandro)

Il mio viaggio in Africa: Tutto dipende  da Don Duilio Lazzari ormai per tutti don Du che, ancora prima di incontrarlo all’indomani del suo ingresso in qualità di nuovo Parroco della mia Parrocchia in Padergnone di Rodengo Saiano, avevo come tanti curiosi cercato di capire per vedere a quale sacerdote saremmo stati affidati. Quasi inutili le informazioni assunte se non il sapere del curioso abbraccio che da non pochi anni esiste su proposta dello stesso don Du tra la Comunità Odolese, per mezzo dei Giovani del Gruppo Africa, e la Terra del sud del Mali. Vuoi vedere che ci mandano un prete missionario ! 

giovedì 19 gennaio 2012

In amicizia con i giovani di San... "Léger comme un papillon africain"


Ci sono degli aspetti che rendono l’esperienza di San (Mali) caratteristica rispetto ad altre esperienze di presenza in terra missionaria:

+ la più evidente è di entrare in contatto con una chiesa completamente locale: tutti i sacerdoti e i religiosi, il vescovo stesso, sono tutti africani, nati e cresciuti nella terra di San, ricchi della sua storia e tradizione, partecipi della sua povertà e della sua voglia di riscatto, impegnati nel cammino dello sviluppo del paese che è il loro paese
+ il contatto con questa chiesa è nato da un invito che, uno dei sacerdoti di San venuto a studiare a Roma, ha rivolto ad alcuni di noi per una visita di amicizia e di cordialità con la sua gente e i suoi parenti; non c’era alcun piano e programma, c’è stato solo l’accettare di incontrare e di conoscere altre persone